“Il piccolo principe”? ... è il racconto di un suicidio...


Può darsi che qualcuno pensi di regalare “Il piccolo principe” ad un ragazzino senza rendersi conto che si tratta del racconto di un suicidio.

Si usa regalare questo libro in occasione di comunioni cresime, ci sono insegnanti che insistono perché venga letto, in particolare dai nove ai tredici anni.

Ma di fatto, per tornare alla stella, il piccolo principe si uccide!
“Non posso portare appresso il mio corpo. È troppo pesante”.

La fine dell’infanzia, la pubertà, l’adolescenza sono tempi di grandi turbamenti.
Il corpo va avanti per conto suo, irriconoscibile e sproporzionato. L’anoressia e la bulimia sono un rifiuto di quel corpo. Inadeguati ci si assoggetta alle regole, scegliendo come modelli veline e tronisti o gli eccessi degli emo, dei punk, dei metal che tanto somigliano a “Dognipelo” e “Pelle d’asino”.
Si va avanti tra tentativi di uniformarsi e ribellione, scatti e chiusure, con la disperazione di sentirsi soli, come Saint Exupéry quando mostra il disegno del boa che ha divorato l’elefante, ci si sente inesorabilmente rispondere “è un cappello”.
Mi domando: in quei momenti quanto è opportuno il racconto di un suicidio?
 

La pappa dolce ... Perché ci tengo tanto?

Nella vita siamo abituati che manchi sempre qualcosa: il lavoro, i mezzi, le conoscenze, le opportunità, il tempo, i soldi, le risorse.
Se ci viene un'idea e per un istante immaginiamo che possa andar bene, subito ci rimproveriamo d'esser poco realisti e ci elenchiamo una serie di valide ragioni che ci riportano ad un solido pessimismo, ma se non si riesce nemmeno ad immaginare altre prospettive è impossibile combinar qualcosa, si parte sempre col piede sbagliato.
Carenze e limitazioni dipendono dal considerare solo ciò che già si conosce, guardare le cose da un'unica prospettiva, ponendosi delle restrizioni.

Perché ci tengo tanto a che "La pappa dolce" venga raccontata più e più volte ad un bambino fin da piccolo?
Perché crescendo accanto a sé avrà sempre qualcuno pronto a trasmettergli insicurezze e inibizioni, faranno a gara a contagiarlo con le proprie paure insegnandogli rassegnazione e miseria a colpi di "non puoi", per questo ci tengo a che nel profondo in qualche modo sappia del pentolino e di tutta quella pappa.
link alla fiaba:
La pappa dolce
Sweet porridge
Gachas dulces
Le bon gruau


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